La Parrocchia

La parrocchia nel pensiero di Papa Francesco si pone sulla stessa lunghezza d’onda già indicata da Giovanni XXIII, che la definì «fontana del villaggio» a cui tutti ricorrono per la loro sete, e da Giovanni Paolo II, che la concepì come una realtà dinamica posta a servizio del popolo di Dio, «la stessa Chiesa che vive in mezzo alle case dei suoi figli e delle sue figlie».
È dello stesso avviso Papa Francesco che nella esortazione apostolica Evangelii gaudium scrive: «La parrocchia non è una struttura caduca; proprio perché ha una grande plasticità, può assumere forme molto diverse che richiedono la docilità e la creatività missionaria del pastore e della comunità». (n. 28). Questo suppone, «che realmente stia in contatto con le famiglie e con la vita del popolo e non diventi una struttura prolissa separata dalla gente». Occorre dunque che la parrocchia riscopra tutto il dinamismo della sua natura missionaria prendendo coscienza che essa realizza se stessa nella misura in cui diventa realmente «presenza ecclesiale nel territorio» attraverso i suoi membri, riconosciuti a pieno titolo «agenti dell’evangelizzazione». Non esita, infatti, il Santo Padre a riconoscere la lentezza e il ritardo nel processo di rinnovamento delle parrocchie che stentano a vivere «vicino alla gente» e a divenire «ambiti di comunione viva e di partecipazione», orientate «completamente verso la missione».
Per delineare sinteticamente il volto della parrocchia missionaria che incarna in sé questi requisiti, Papa Francesco la definisce «comunità di comunità», luogo cioè dove confluiscono realtà ecclesiali diverse mosse da un’unica passione: diventare una sola famiglia condividendo la stessa vocazione missionaria. Tra questi organismi ecclesiali, accanto ai movimenti e alle diverse forme associative, il vescovo di Roma enumera anche le comunità di base e le piccole comunità, che esprimono più pienamente se stesse nella misura in cui «non perdono il contatto con la realtà della parrocchia e si integrano con piacere nella pastorale organica della Chiesa particolare» (n. 29). A queste condizioni esse saranno «una ricchezza per la Chiesa che lo Spirito suscita per evangelizzare tutti gli ambienti e settori» in quanto apportatrici di «un nuovo fervore evangelizzatore e di una forte capacità di dialogo con il mondo, che rinnovano la Chiesa».