Le qualità del Ministrante

Proprio   per  l’importanza     del  suo  ruolo   all’interno    delle  celebrazioni    liturgiche,   il ministrante    deve possedere   e coltivare  quelle  qualità   che  gli possano permettere    di approcciarsi    al proprio   servizio  con  serietà.

Innanzitutto l’impegno,  il rispetto,  e il desiderio  vero  e profondo di servire  il Signore.

Inoltre   deve  essere  disponibile,   avere  spirito  di  servizio,   ed  umiltà  profonda,   quella  stessa  umiltà   che  ebbe  Gesù  stesso  quando   lavò i piedi  ai suoi apostoli   (cfr. Gv  13,4-5.12-17).

Nel  suo  servizio  egli deve  essere  costante  e non  limitarlo  solo  a qualche volta  o a quando   ha voglia:  il Signore   chiede a loro come a tutti noi di portare   avanti  l’impegno preso  con  responsabilità    anche  se talvolta   esso comporterà     qualche   sacrificio  o rinuncia.

Quando    si vuole   bene  ad  una  persona   infatti   si fa di  tutto   per  incontrarla,  dialogarci   e starle  vicina;  allo stesso  modo   se il ministrante    ha la vera intenzione    di diventare   “amico  e discepolo”   di Gesù,  egli cercherà   ogni  occasione   per  stargli  vicino   durante    la S. Messa  in  cui  ascolta   la sua  parola, prega  con  la comunità    radunata,    ed entra  in comunione    con  lui  nell’Eucaristia.

Egli deve essere puntuale,   perché  i minuti   prima  dell’inizio   della  celebrazione  sono  indispensabili per  raccogliersi   in  preghiera    e prepararsi    degnamente   alla celebrazione stessa.

Il  ministrante deve  essere  di  aiuto   al decoro   che  ogni  celebrazione    richiede,  pertanto   egli non  dovrà  concedersi   all’improvvisazione     o servire  con modi  grossolani,    dovrà  essere preciso  e curare   ogni  singolo   aspetto   del  suo servizio  compresi   i suoi movimenti    che dovranno   essere raffinati   ed eleganti.

Egli dovrà  essere sempre   attento    ~ quindi   pronto   ad intervenire    nel  caso manchi   qualcosa   o sia richiesto  il suo  immediato aiuto.

Poco   importa    se  agli  inizi   i gesti   non   saranno    perfetti    perché   con   il tempo   e la volontà   ovviamente    s’imparerà    a migliorare    la gestualità;    indispensabile   è invece  il desiderio   vero  e profondo    di volere  servire  il Signore e la qualità   del  suo  stesso  servizio:  bisogna   che  metta   soprattutto     il cuore  e la voglia  di disporsi   al contatto    con  Dio.

In  conclusione,     i ministranti,     sia attraverso    il loro  servizio,   sia attraverso l’amore   manifesto  verso  Gesù  e la partecipazione     consapevole    alle  celebrazioni,    devono essere modello   per i coetanei   che  li guardano, affinchè in essi nasca  il desiderio   di mettersi anche  loro  alla sequela   di Cristo.

 

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Se pertanto    hai chiesto  di fare parte  del gruppo   dei ministranti    della  tua parrocchia,    ciò  significa   che  il Signore   ti ha  chiamato    a seguirlo   e a stargli vicino,   e questo   tuo  “stargli  vicino”   non   deve  intendersi    solo  fisicamente perché   durante    il servizio  liturgico   si è vicini  più  degli  altri  a Cristo   che  si rende  vivo  e presente nell’Eucaristia,     Gesù  ti  chiede   di  stargli  vicino   nella quotidianità,     imparando    a seguire  ciò  che  fa ed ascoltare   ciò  che  dice.

Se hai  scelto  di prestare   il servizio  da ministrante     ti devi  comportare    infatti  da  vero  discepolo    di  Gesù,   impegnandoti      in  un  servizio   sempre   più consapevole   e decoroso   per il bene  di tutta  la Chiesa  ed abbandonando ogni comportamento sbagliato.

Il tuo  “Sì eccomi”   alla  chiamata    del  Signore   deve  essere  sincero   e convinto,   solo  così  il tuo  amore   per  Gesù   trasparirà    in  ogni   tuo   comportamento,   sia durante   le celebrazioni,    ma  soprattutto     nella  vita  di tutti  i giorni (in famiglia, a casa, a scuola,   con  gli  amici …. ),  perché   si è ministranti     sempre   e non solo  durante   le celebrazioni.

In  conclusione,     i ministranti,     sia attraverso    il loro  servizio,   sia attraverso l’amore   manifesto  verso  Gesù  e la partecipazione     consapevole    alle  celebrazioni,    devono essere modello   per i coetanei   che  li guardano, affinchè in essi nasca  il desiderio   di mettersi anche  loro  alla sequela   di Cristo.